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SCANAVINO EMILIO: Opere in vendita
Emilio Scanavino, nato a Genova nel 1922, è stato un artista straordinario, capace di trasformare la pittura e la scultura in strumenti di esplorazione dell’interiorità umana. La sua ricerca, caratterizzata da un linguaggio espressivo intenso e da una forte carica simbolica, lo ha reso uno dei protagonisti dell’arte italiana del Novecento. Sin da giovane, il suo percorso artistico è stato segnato da una dualità culturale: da un lato, l’influenza della teosofia paterna e, dall’altro, la profonda fede cattolica materna. Questa tensione interiore ha nutrito la sua poetica, traducendosi in opere che rivelano un continuo dialogo tra forma e significato.
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico Nicolò Barabino a Genova, Scanavino si affaccia al mondo dell’arte negli anni Quaranta, esponendo le sue prime opere incentrate su paesaggi e soggetti umili. Tuttavia, è con un viaggio a Parigi nel 1947 che la sua visione cambia radicalmente. Il contatto con gli ambienti artistici d’avanguardia e l’incontro con figure come Édouard Jaguer e Wols lo spingono verso una sperimentazione più profonda. La lezione del postcubismo e l’influenza di Picasso lo conducono progressivamente a un segno più astratto e gestuale, che diventerà la cifra distintiva della sua produzione.
Gli anni Cinquanta rappresentano una fase di grande evoluzione per Scanavino. In questo periodo emerge il “nodo”, elemento cardine della sua iconografia, una sorta di firma visiva che condensa tensioni interiori ed espressioni emotive. Questo segno stilizzato, a tratti graffiante, a tratti evocativo, diventa il fulcro di una pittura che sembra scavare nella profondità della psiche umana, creando trame fitte di significati nascosti. Parallelamente, la collaborazione con il mercante d’arte Carlo Cardazzo favorisce la sua affermazione a livello internazionale, permettendogli di partecipare a mostre di grande rilievo, tra cui le Biennali di Venezia.
Negli anni Sessanta e Settanta, la sua ricerca evolve ulteriormente. Il segno si semplifica, acquisendo una maggiore essenzialità, mentre compaiono griglie e strutture geometriche che suggeriscono un dialogo tra ordine e caos. L’esperienza dello spazio si fa sempre più centrale, portandolo a sperimentare anche con la scultura e l’installazione. Nel 1971, realizza con Alik Cavaliere l’opera “Omaggio all’America Latina”, dimostrando un forte impegno politico e sociale che arricchisce ulteriormente la sua poetica.
La carriera di Scanavino si conclude nel 1986 con la sua scomparsa a Milano, ma il suo lascito continua a vivere attraverso le sue opere, che restano testimonianza di una ricerca incessante e di una capacità espressiva unica.
La Galleria Orler detiene in modo riservato alcuni lavori esclusivi di Emilio Scanavino, offrendo ai collezionisti la possibilità di scoprire opere rare e autentiche, testimonianze di una produzione artistica che ha segnato la storia dell’arte contemporanea.
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Stile e Tecnica di Emilio Scanavino
L’opera di Emilio Scanavino si distingue per un linguaggio pittorico e scultoreo fortemente evocativo, in cui il segno si fa metafora della tensione esistenziale. Il suo stile, sviluppato nel corso di quattro decenni, si colloca tra l’astrattismo informale e una personale interpretazione dell’espressionismo astratto europeo. Il suo marchio distintivo, il nodo, è più di un semplice segno grafico: è un emblema di conflitti interiori, di connessioni spezzate e di una continua ricerca di equilibrio tra ordine e caos.
Nei suoi primi anni di attività, Scanavino si avvicina alle tendenze postcubiste e surrealiste, assimilando la lezione di artisti come Picasso e Miró. Tuttavia, già negli anni Cinquanta la sua pittura inizia a mostrare un dinamismo gestuale e una ricerca del segno che anticipa l’Informale europeo. La sua tecnica si basa sull’uso materico del colore, spesso steso con spatole e pennelli, creando superfici vibranti e stratificate.
Negli anni Sessanta, la sua produzione diventa ancora più essenziale e concettuale. L’introduzione di griglie e strutture geometriche conferisce alle sue opere un ritmo visivo più rigoroso, come se il gesto istintivo del passato fosse ora canalizzato in un codice più strutturato. La sua pittura non è mai decorativa, ma piuttosto un campo di forze in cui tensione ed equilibrio si misurano costantemente.
Parallelamente alla pittura, Scanavino sperimenta con la scultura e la ceramica, dimostrando un’abilità nel trasporre il suo linguaggio visivo anche nella tridimensionalità. Le sue installazioni, spesso realizzate in collaborazione con altri artisti, come l’opera “Omaggio all’America Latina” del 1971, mostrano un interesse per la dimensione sociale e politica dell’arte.
Negli ultimi anni, la sua produzione tende verso una crescente sintesi formale. Il segno diventa sempre più essenziale, quasi grafico, mentre i colori si fanno più cupi e drammatici. Le sue opere finali trasmettono un senso di sospensione e di enigmaticità, come se il gesto pittorico fosse diventato pura meditazione visiva.
L’eredità artistica di Scanavino è oggi riconosciuta a livello internazionale, con opere presenti in importanti musei e collezioni private. Tuttavia, alcune delle sue opere più significative sono conservate in modo riservato presso i caveaux della Galleria Orler, che offre l’opportunità esclusiva ai propri clienti di investire in un artista straordinario.
Se desideri approfondire il lavoro di Emilio Scanavino e scoprire opere uniche e autentiche, la Galleria Orler è il punto di riferimento per collezionisti e appassionati d’arte.
Emanuela Orler
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