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MUNARI BRUNO: Opere in vendita
MUNARI BRUNO: Quotazione, Stima e Valutazioni Opere
Bruno Munari (1907-1998) è stato un artista e designer italiano la cui influenza si estende su numerosi campi dell'arte e del design del XX secolo. Nato a Milano, trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Badia Polesine, per poi fare ritorno nella città natale nel 1925, dove iniziò a lavorare con uno zio ingegnere. Nel 1927, Munari si avvicinò al movimento futurista, esponendo le sue opere in diverse mostre e distinguendosi per un approccio caratterizzato da leggerezza e umorismo.
Nel 1930, Munari realizzò la "Macchina Aerea", considerata il primo mobile nella storia dell'arte, anticipando di alcuni anni le celebri sculture mobili di Alexander Calder. Questa opera rappresenta una svolta significativa nel suo percorso artistico, segnando l'inizio di una serie di sperimentazioni sul movimento e l'interazione con l'ambiente circostante. Nel 1933, proseguì questa ricerca con le "Macchine Inutili", strutture sospese composte da elementi astratti in equilibrio armonico, che sfidavano le convenzioni artistiche dell'epoca e invitavano lo spettatore a una riflessione sul ruolo dell'arte nella società.
Durante un viaggio a Parigi nel 1933, Munari ebbe l'opportunità di incontrare figure di spicco del surrealismo, come Louis Aragon e André Breton. Questi incontri influenzarono ulteriormente la sua ricerca artistica, portandolo a esplorare nuove forme espressive e a integrare elementi surrealisti nelle sue opere. Tra il 1939 e il 1945, lavorò come grafico per l'editore Mondadori e come direttore artistico della rivista "Tempo", iniziando contemporaneamente a creare libri per bambini, originariamente pensati per suo figlio Alberto.
Nel 1948, insieme a Gillo Dorfles, Gianni Monnet e Atanasio Soldati, Munari fondò il Movimento Arte Concreta (MAC), con l'obiettivo di promuovere un'arte astratta e concreta, libera dalle influenze figurative e simboliche. Questo movimento rappresentò un punto di incontro per le avanguardie italiane dell'epoca e contribuì a diffondere una nuova concezione dell'arte, in cui la forma e il colore assumevano un ruolo predominante.
Negli anni '50, Munari continuò la sua ricerca sul movimento e la percezione visiva, creando opere come i "Negativi-Positivi", quadri astratti in cui la distinzione tra figura e sfondo è lasciata alla libera interpretazione dello spettatore. In questo periodo, iniziò anche a sperimentare con la luce e la proiezione, realizzando le "Proiezioni a Luce Polarizzata", in cui utilizzava lenti polarizzate e materiali trasparenti per creare composizioni luminose in movimento. Queste opere rappresentano un ulteriore passo avanti nella sua indagine sulle possibilità espressive dei nuovi materiali e delle tecnologie emergenti.
Munari si distinse anche nel campo del design industriale, progettando oggetti caratterizzati da una combinazione di funzionalità ed estetica innovativa. Un esempio emblematico è "Ora X" (1945), una sveglia con semi-dischi rotanti al posto delle tradizionali lancette, che rappresenta una reinterpretazione creativa di un oggetto quotidiano. La sua attività nel design si estese anche alla grafica editoriale e alla didattica, con la creazione di laboratori per bambini in cui promuoveva lo sviluppo della creatività attraverso il gioco e l'esplorazione sensoriale.
La Galleria Orler è orgogliosa di detenere, in maniera riservata, alcuni pezzi significativi di Bruno Munari. Queste opere rappresentano una testimonianza tangibile della sua inesauribile creatività e della sua capacità di innovare attraverso l'uso di materiali e tecniche diverse. La collezione offre agli appassionati e ai collezionisti l'opportunità unica di avvicinarsi all'universo artistico di Munari, scoprendo la profondità e la varietà del suo lavoro.
Stile e poetica di Bruno Munari
Lo stile artistico di Bruno Munari è caratterizzato da una costante ricerca dell'innovazione e da un approccio multidisciplinare che abbraccia vari campi espressivi. La sua opera si distingue per l'esplorazione del movimento, della luce e della percezione, elementi che ha saputo combinare con una sensibilità ludica e una profonda riflessione teorica.
Arte cinetica e sperimentazione sul movimento
Munari è stato un precursore dell'arte cinetica, interessato a introdurre il movimento reale nelle sue opere per coinvolgere attivamente lo spettatore. Le sue "Macchine Inutili" rappresentano un esempio emblematico di questa ricerca: strutture leggere e sospese che si muovono liberamente nello spazio, creando giochi di forme e ombre in continua trasformazione. Queste
opere non erano concepite per avere una funzione pratica, ma per stimolare la percezione e la curiosità del pubblico, innescando un dialogo tra l’osservatore e l’opera stessa.
Luce, colore e percezione visiva
Negli anni ’50, Munari ampliò la sua ricerca artistica esplorando il rapporto tra luce, colore e percezione visiva. I suoi "Negativi-Positivi" sfidano la distinzione tra figura e sfondo, lasciando allo spettatore la possibilità di interpretare liberamente l’immagine. Questi lavori rappresentano una riflessione sulla soggettività della percezione e sull’interazione tra forma e spazio.
Parallelamente, con le "Proiezioni a Luce Polarizzata", Munari si avventurò nel mondo delle immagini in movimento, utilizzando materiali trasparenti e lenti polarizzate per creare giochi cromatici mutevoli. Queste opere anticipano le ricerche contemporanee sulla luce come mezzo espressivo e rafforzano il suo ruolo di innovatore nel panorama artistico internazionale.
Design e funzionalità creativa
Munari non si limitò all’arte astratta, ma portò la sua visione anche nel design industriale e nella grafica. La sua capacità di combinare estetica e funzionalità è evidente in oggetti iconici come la sveglia "Ora X" o la lampada "Falkland", che uniscono semplicità strutturale e innovazione formale.
Il suo approccio progettuale si basava sulla convinzione che il design dovesse rispondere a esigenze pratiche senza rinunciare alla creatività. Questo lo portò a elaborare una metodologia didattica che incoraggiava la sperimentazione e l’apprendimento attraverso il gioco, un principio che applicò anche ai suoi celebri libri per l’infanzia.
Un’eredità ancora attuale
L’eredità di Munari continua a influenzare artisti, designer e educatori in tutto il mondo. Il suo lavoro ha contribuito a ridefinire il concetto di arte come esperienza interattiva e multidisciplinare, anticipando molte delle tendenze dell’arte contemporanea.
La Galleria Orler è orgogliosa di custodire alcuni pezzi riservati di Bruno Munari, offrendo agli appassionati e ai collezionisti l'opportunità di entrare in contatto diretto con il suo genio innovativo. Contattaci per scoprire di più sulle opere disponibili e approfondire il mondo di uno degli artisti più rivoluzionari del Novecento.
Emanuela Orler
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