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CONSAGRA PIETRO: Opere in vendita

CONSAGRA PIETRO: Quotazione, Stima e Valutazioni Opere

Pietro Consagra, nato il 6 ottobre 1920 a Mazara del Vallo e scomparso a Milano il 16 luglio 2005, è stato uno degli scultori e scrittori italiani più influenti, nonché una figura di spicco nell’astrattismo internazionale. Dopo aver completato gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, nel 1944 il giovane Consagra si trasferisce a Roma, dove inizia a farsi notare per il suo approccio innovativo all’arte. A partire dal 1947, egli diventa uno dei fondatori del “Gruppo Forma 1”, un collettivo che, unendo elementi marxisti e formalisti, si proponeva di rinnovare il linguaggio astrattista. In quegli anni, Consagra frequentava ambienti culturali e artistici di grande fermento, come l’Osteria Fratelli Menghi, punto d’incontro per artisti, scrittori e registi, e lavorava negli studi di importanti maestri come Mazzacurati e Guttuso. Questi primi anni sono segnati da un’intensa attività creativa e dalla definizione di una poetica personale, che si basava sull’esprimere il “ritmo drammatico della vita” mediante forme plastiche capaci di sintetizzare le azioni dell’uomo moderno, in contatto con le complesse dinamiche della società industriale.

Negli anni successivi, Consagra partecipa attivamente agli eventi più significativi della scena artistica italiana. Nel 1948 prende parte alla V Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, consolidando la sua presenza nel panorama espositivo. Nel 1962, durante il V Festival dei Due Mondi di Spoleto, presenta due sculture in acciaio – “Colloquio col vento” e “Colloquio spoletino” – opere che testimoniano la sua capacità di lavorare materiali duri e trasformarli in composizioni che dialogano con lo spazio urbano. Mentre “Colloquio col vento” viene acquisito per far parte della collezione del Houston Museum of Fine Arts, “Colloquio spoletino” viene donato alla città di Spoleto, simbolo di un dialogo profondo tra arte e territorio.

Nel 1964, Consagra realizza “Uomini che vengono dal mare”, una fontana-scultura donata alla sua città natale, Mazara del Vallo, e collocata in Piazza Mokarta. Questa opera, insieme ad altri interventi pubblici, riflette il suo impegno nel rendere l’arte accessibile e integrata nell’ambiente urbano. La sua ricerca sui materiali lo porta poi a sperimentare nuove tecniche, con un approccio che lo porta quasi a eliminare la tridimensionalità tradizionale. Con opere come “Colloquio con la speranza” (1957) e le serie delle “Sottilissime”, Consagra riduce progressivamente lo spessore delle sue sculture fino a raggiungere dimensioni quasi bidimensionali, aprendo la strada a proposte rivoluzionarie come la “Città frontale” del 1968, un progetto utopico che immaginava la trasformazione del paesaggio urbano.

La vita artistica di Consagra è segnata anche da importanti collaborazioni personali e professionali: nel 1964 incontra la critica d’arte Carla Lonzi, che diventa sua compagna e confidente fino al 1982. Nel 1978, il suo impegno sociale e culturale si concretizza con la partecipazione alla redazione della “Carta di Matera”, un documento volto a salvaguardare i centri storici. In quell’occasione, l’artista realizza gli “undici ferri bifrontali di Matera”, installazioni che, posizionate nei caratteristici Sassi, testimoniano la fusione tra arte, memoria e territorio, tanto da fargli ottenere la cittadinanza onoraria della città.

Negli anni ’80 e ’90 Consagra si dedica a grandi opere monumentali, come la stella in acciaio inox alta 24 metri realizzata per Gibellina (1981) e la scultura in marmo dedicata a Giano, alta oltre cinque metri, situata a Roma. Questi lavori, unitamente ad una produzione letteraria e critica d’arte che include opere come “La necessità della scultura” (1952) e “La città frontale e Vita mia” (1980), lo consacrano come una figura centrale nella storia dell’arte italiana. La sua capacità di trasformare il materiale in poesia visiva e la sua ricerca costante di una forma essenziale hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico internazionale.

La Galleria Orler detiene in maniera riservata alcune opere selezionate di Pietro Consagra, offrendo agli appassionati e ai collezionisti la possibilità di approfondire il percorso creativo di questo straordinario artista.

Per motivi legati alla riservatezza e al desiderio di mantenere inedite le immagini, non possiamo pubblicare le opere di Pietro Consagra online. Tuttavia, abbiamo disponibili alcune sue opere:

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LO STILE DI PIETRO CONSAGRA

Lo stile di Pietro Consagra si caratterizza per una ricerca incessante sull’essenza della forma e sulla trasformazione del materiale. L’artista ha saputo reinventare il linguaggio scultoreo, spingendo l’arte oltre la tradizionale tridimensionalità. Nei suoi primi lavori si evidenzia una forte attenzione alla plasticità, che si evolve in un approccio che mira quasi all'annullamento dello spessore. Le sue “Sottilissime” rappresentano un audace esperimento: riducendo lo spessore delle superfici fino a pochi decimi di millimetro, Consagra riesce a creare opere che sfumano il confine tra pittura e scultura, dando vita a composizioni che sembrano quasi dipinti in rilievo.

Un altro aspetto fondamentale della sua poetica è la “Città frontale”, un progetto che, con toni utopici, immagina la trasformazione dell’ambiente urbano in un’opera d’arte vivente. In questo contesto, l’artista utilizza la scultura come strumento per interpretare e sintetizzare il ritmo e la complessità della vita moderna, facendo emergere un dialogo dinamico tra luce, spazio e materia. Le superfici lucide del bronzo e dell’acciaio, unite alla ricerca di forme quasi bidimensionali, creano un effetto di trasparenza e leggerezza che sfida la percezione convenzionale della scultura.

Consagra non si limita a una semplice manipolazione dei materiali, ma integra nel suo lavoro una forte componente concettuale. La sua arte diventa un mezzo per esprimere la tensione drammatica e ritmica della contemporaneità, fondendo la dimensione tecnica con quella poetica. Il suo approccio si configura come una sintesi formale delle azioni dell’uomo, in continuo confronto con il fluire della società industriale e urbana. Questa ricerca ha fatto sì che le sue opere, pur nella loro apparente semplicità, fossero cariche di significati simbolici e sociali.

Per chi desidera approfondire il percorso innovativo e la poetica di Pietro Consagra, la Galleria Orler offre un accesso esclusivo ad una selezione riservata delle sue opere, permettendo di apprezzare da vicino la raffinata ricerca stilistica e concettuale di questo grande maestro.

Emanuela Orler

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